domenica 23 marzo 2008

FROHE OSTERN! Intercultura sulla tavola e oltre

Buona Pasqua a tutti!!

Sono reduce da un favoloso pranzo! Tra ieri e oggi o preparato , col solo sudore della mia fronte:

  • insalata russa
  • torta pasqualina
  • agnello all'alloro
  • bavarese alla banana
  • salsa di fragole

Sono molto orgogliosa di me stessa! Mi hanno fatto tutti i complimenti. Un pranzo multietnico con le tradizioni del Portogallo e dell'Italia. La tavolata era composta da: un'italiana (io),2 portoghesi ( Gilda e Dora), 2 indiani (Santosch il fidanzato di Gilda e un suo amico dal nome complicato) e un taiwanese (Chenghan un mio nuovo amico). Insomma, la versione tedesca dell'"Appartamento Spagnolo" . Gilda ha preparato delle patate al forno strepitose e un ottimo riso ai ceci che in Portogallo sono soliti consumare insieme alla carne e alle patate.L'agnello era un sogno e la bavarese uno spettacolo (detta alla maniera di Oriano Ferrari), il tutto annaffiato con un ottimo vino portoghese e un altrettanto gustoso Santa Cristina degli Antinori , in ricordo dei felici weekend milanesi.

L'aspetto più positivo di tutto questo è il clima interculturale che apprezza le diversità e non le usa per dividere. Può sicuramente sembrare banale, ma pranzare comunicando solo in inglese e con qualche battuta nella propria lingua mi fa pensare che è possibile avere un dialogo degno di questo nome con le culture differenti, fatto di rispetto e anche di curiosità, scambiandosi informazioni con un atteggiamento aperto,cordiale e rispettoso non con quello diffidente che spesso ho visto rivolgersi sia nei miei riguardi che in quelli di altre persone sia in Italia che altrove. In effetti la diffidenza fa parte di ciascuno di noi, il timore che la diversità ci possa cambiare in maniera negativa appartiene a tutti nonostante nessuno lo dica apertamente (e quelli che lo dicono apertamente o sono razzisti sul serio o non credo capiscano realmente il valore delle loro parole)ma come disse un grande scrittore ,ossia Tomasi di Lampedusa, "Bisogna che tutto cambi perchè tutto resti com'è". Indubbiamente questa frase ha molte interpretazioni, la mia è che per poter vivere serenamente bisogna accettare le novità non solo tecnologiche ma anche culturali. Vent'anni fa nessuno pensava di andare a mangiare cinese o marocchino senza essere in Cina o in Marocco ,ora quando si esce a cena oltre a scegliere il ristorante si sceglie anche il tipo di cucina. La varietà è già nella nostra cultura.Quello che credo importante è che ciascuno capisca che la discriminazione non si rivolge sempre ,soltanto e per forza verso gli altri ma può rivolgersi anche verso di noi. Un mio exfidanzato senegalese mi disse una volta che se avesse portato a casa ina ragazza bianca ai suoi sarebbe preso un colpo (sapete perfettamente che io non sono nè bianca nè nera) perchè voleva dire avere nipotini chiari. Non è anche questa una forma di discriminazione?

Sicuramente è più facile essere aperti quando le persone che ti circondano hanno un'educazione di alto livello, ma non per discriminare chi non ha voluto/potuto studiare ma perchè leggendo e preparando esami non ti chiedi se l'autore di questa o quella teoria fosse bianco o nero o giallo e la ragione percui non te lo chiedi è che il fatto non ha nessuna importanza. Il rispetto verso altre culture ti porta a ESSERE CURIOSO PER SAPERE non a essere curioso nel senso pietoso che considera le altrui abitudini inferiori alle proprie. Il concetto è partire da un piano di parità per arrivare ad un piano di parità, non è una gara tra chi è inferiore e chi superiore.

Stamattina sono andata a messa nel duomo di AAchen e la mia coinquilina si è terribilmente arrabbiata per la predica del prete,che essendo in tedesco io non ho capito (mi sono limitata ad ascoltare le soavi note del coro di musica sacra con orchestra), perchè riassumendo veniva detto che la Pasqua salva solo i cristiani. Magari i miei ricordi del Vangelo sono un po' sbiaditi ma mi risulta che non venga detto che Gesù si sia fatto crocefiggere per salvare i suoi discepoli ma per il genere umano,quindi per tutti. Io ho scelto di credere in questa religione ma essere protestante,ortodossa,indù o taoista non credo precluda la salvezza della propria anima. Senza entrare nel merito della teologia credo semplicemente che essere buoni e caritatevoli con chi ci è più simile sia la strada più banale,è facile rispettare chi ha le nostre stesse convinzioni di meno è farlo con chi è differente (nè migliore nè peggiore solo differente). Condividere un giorno che per me è un simbolo importante con chi crede in qualcosa di diverso mi fa pensare che tutto sia possibile. Lo so, beata innocenza! Da martedì dovrò comunque confrontarmi di nuovo con chi non si fida del mio colore di pelle o del mio tedesco con forte accento italiano ma per adesso mi basta sapere che è possibile.

Parlando di cose più frivole un altro aspetto positivo della giornata è che non ho potuto pensare alla recente rottura,prima perchè dovevo fare troppe cose e poi perchè ero troppo stanca, l'unico intoppo si è verificato di fronte al bar dove siamo andati tutti a bere verso le nove dato che si trovava di fronte al ristorante "Sardinia" , insomma anche non volendo pensarci il collegamento era lampante.

E' stata davvero una splendida giornata che mi ha caricato di sensazioni positive e dibuone aspettative verso la vita e il futuro spero sia stato così anche per tutti voi.

Baci Madda

2 commenti:

Ste ha detto...

non potevo non contraccambiare...adesso sei un mio link...ti leggo tutti i giorni....tieni duro...baci baci

Orso Polare ha detto...

Beh ... mi pare di intravedere una timida nota di ritrovato (o quasi) ottimismo! Significa che la strada è buona. Il fatto che la multiculturalità possa cominciare con un "banalissimo" pranzo di pasqua, lo trovo una cosa stupendo. In effetti, molte volte le cose grandi iniziano nel loro piccolo. Tuttavia, non sarei il rompiballe che tutti mi attestano, se non commenterei con un pizzico di dissenso. Non sono affatto d'accordo che la base di tutto sia una cultura ed una istruzione alta. Potrei anche dire che più è alta l'istruzione più c'è pericolo di contorsioni mentali. Ti vogli raccontare un episodio della mia vita che mi ha lasciato un segno profondo: Mio fratello ha fatto parte qualche anno fa di un contingente di polizia ONU dislocato nel Kosovo. Un giorno andai a trovarlo lì insieme a mio figlio. Andando in giro con lui abbiamo incontrati un suo collega egiziano, lì per lo stesso motivo di mio fratello. Mio fratello ci ha presentato, e tutto è finito lì. Qualche tempo dopo mi ha telefonato mio fratello dicendomi che era stato invitato da questo suo collega egiziano (che nel frattempo era tornato nella sua patria) a casa sua al Cairo, ma che questo aveva anche il piacere di vedere me e mio figlio ... e notare che si siamo visti sì e no per 10 minuti. Ero onestamente un pò tuttubante, perché mi sentivo un pò in imbarazzo (perché poi, non lo so nemmeno io), poi alla fine ho accettato. Siamo arrivati lì, a casa di questo uomo (con la "U" maiuscola), che era amico di mio fratello, ma che per me e mio figlio (che all epoca aveva 14 anni)era praticamente uno sconosciuto, e per la prima volta in vita mia, dall'alto della mia cultura e della mia istruzione, mio sono sentito per la prima volta piccolo piccolo. Abbiamo avuto un'accoglienza da parte della sua familia che aveva dell'incredibile. Gente che non ci ha mai visto in faccia prima, gente semplicissima, misurato con i nostri canoni anche piuttosto povera, pur trattandosi di un ufficiale di polizia, ma di un cuore grande, ma grande ...... Non eravam degli sconosciuti (anche se di fatto lo eravamo) ma il fratello del amico del capofamiglia e suo figlio, quanto bastava per aprirci la porta di casa loro. Penso che è stato lì che ho capito per la prima volta il significato della parole com tolleranza umiltà e ospitalità, ho capito cosa significa la multiculturalità "applicata" e non solo professata a parole da certi benpensanti Europei. L'anno scorso mio figlio (che ormai di anni ne ha 17) è andato per la prima volta da solo ... e credo che non sarà stata l'ultima. Per questo, non credo assolutamente più nel grado di cultura e di istruzione come base principale di convivenza multietnica. Per me, l'unica base è la umanità (nel più vasto senso della parole) del individuo ........ Un abbraccio, e come scrisse ste: Tieni duro!!